Torino, 29 ottobre 2025 – Questa mattina, alle ore 10.30, presso la sede di Ascom Confcommercio Torino e provincia (Salone Massena, Via Massena 20), si è tenuta la conferenza stampa dal titolo “Il valore della cucina italiana”, incentrata sul sostegno alla candidatura della “Cucina Italiana” come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. L’iniziativa è promossa da EPAT – Associazione Esercizi Pubblici Torino e Provincia, aderente ad Ascom, che intende mobilitare il tessuto della ristorazione e della cultura gastronomica territoriale per rafforzare il dossier nazionale.
Saluti istituzionali
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Maria Luisa Coppa, Presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia
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Vincenzo Nasi, Presidente di EPAT
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Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino
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Claudia Porchietto – figura istituzionale invitata tra i saluti
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Paolo Chiavarino – figura istituzionale invitata tra i saluti
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Francesco Gallo – dei “Cuochi della Mole”, invitato tra i saluti
Cucina italiana e identità culturale
A seguire, il tema centrale dell’incontro: l’intervento di Claudio Ferraro, Direttore di EPAT Torino, ha evidenziato come la candidatura della cucina italiana non riguardi soltanto piatti e ricette, ma un intero modello culturale: dalla filiera delle materie prime alla convivialità, dalla trasmissione intergenerazionale delle conoscenze al ruolo sociale della mensa e del pasto.
Accanto a Ferraro, sono intervenuti due chef torinesi di grande spessore — Matteo Baronetto e Marco Sacco — e due ristoratori — Stefano Vicina e Maurizio Zito — che hanno condiviso esperienze concrete: come, nella loro quotidianità, la cucina diventa veicolo di identità territoriale, di sostenibilità e di accoglienza, e come il riconoscimento UNESCO possa dare ulteriore slancio a queste dinamiche.
Un passaggio ripetuto più volte è stato: «La cucina italiana è fatta di gesti semplici, di ingredienti che raccontano un territorio, di tavoli che uniscono famiglie, clienti, comunità». In sintesi: non solo un’eccellenza gastronomica, ma un motore culturale e sociale.
Perché questa candidatura
Con la candidatura nazionale “La cucina italiana tra sostenibilità e bioculturalità”, viene proposto un riconoscimento che va oltre la mera ricetta: si punta a far emergere l’idea che mangiare bene, a tavola, sia un atto culturale che riguarda l’ambiente, le filiere, la socialità. Il sostegno di associazioni come EPAT diventa strategico perché porta la voce degli esercenti — dai ristoranti alle trattorie — nel racconto che la candidatura intende proporre.
Il ruolo di EPAT
Per EPAT, l’obiettivo è chiaro: promuovere sul territorio torinese iniziative concrete che contribuiscano a rendere “viva” la candidatura e a dare corpo alla “cultura della cucina italiana” a livello locale. In questo senso, la conferenza di oggi rappresenta un kick-off ufficiale per una serie di azioni collaborative che coinvolgeranno membri di EPAT, Ascom, ristoratori, chef e istituzioni.
Conclusione
Con la decisione dell’UNESCO che si avvicina, l’appello lanciato questa mattina è chiaro: «Stiamo tutti insieme a raccontare che la cucina italiana non è solo uno stile alimentare, ma un patrimonio di relazioni, saperi, territori.». E Torino, con la sua tradizione gastronomica, le sue filiere, i suoi chef e ristoratori, è pronta a fare la sua parte.