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Dicembre 14, 2025
L’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro le calamità naturali – la cosiddetta polizza catastrofale (CatNat) – resta un tema centrale per il sistema delle imprese. Un obbligo importante, ma che ha richiesto fin da subito attenzione, chiarimenti e interventi correttivi, soprattutto per i settori più esposti e frammentati, come quello della ristorazione e della somministrazione.
Il Decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha recepito molte delle criticità segnalate dalle associazioni di categoria, facendo slittare al 31 marzo 2026 il termine per le micro e piccole imprese, incluse quelle del turismo e dei pubblici esercizi. Una proroga che rappresenta un risultato concreto dell’azione di rappresentanza portata avanti a tutela delle imprese più piccole.
L’obbligo assicurativo, introdotto dalla Manovra 2024, riguarda le imprese con sede legale o sede secondaria in Italia, comprese le sedi italiane di imprese estere, iscritte al Registro delle Imprese, con l’esclusione delle sole imprese agricole.
Per le grandi imprese, la scadenza è fissata al 30 giugno, mentre per le medie imprese al 1° ottobre. In presenza di una polizza già attiva, non è stato necessario intervenire immediatamente; tuttavia, al primo rinnovo o quietanzamento utile, anche le coperture esistenti dovranno essere adeguate alle nuove disposizioni di legge, in termini di garanzie, massimali e condizioni.
La polizza deve garantire la copertura dei danni direttamente causati da eventi calamitosi, tra cui:
terremoti
alluvioni
frane
inondazioni
esondazioni
I beni assicurabili sono quelli impiegati nell’attività d’impresa, come fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature, purché non già coperti da altre polizze analoghe.
Particolare attenzione va riservata ai beni in leasing: in questi casi è fondamentale verificare chi ha l’obbligo assicurativo e se le coperture già previste dai contratti siano effettivamente coerenti con la nuova normativa. Un aspetto su cui l’Associazione invita le imprese a fare un controllo puntuale.
Il rinvio totale dell’obbligo al 2026 per il settore della ristorazione e della pesca rappresenta uno dei passaggi più significativi del Milleproroghe e risponde direttamente alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria, che fin dall’inizio hanno evidenziato le difficoltà operative ed economiche per migliaia di micro e piccole imprese.
La ristorazione, in particolare, è composta in larga parte da attività di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare, già gravate da numerosi adempimenti e da costi crescenti. L’Associazione ha chiesto con forza che l’obbligo assicurativo fosse accompagnato da tempi realistici, strumenti di confronto trasparenti e condizioni di mercato sostenibili, evitando che una misura di tutela si trasformasse in un ulteriore peso economico.
Proprio su questo punto si concentra da tempo l’azione dell’Associazione: oggi il mercato delle polizze catastrofali presenta forti disomogeneità, con preventivi molto diversi a parità di condizioni. L’assenza di un portale pubblico di comparazione limita la capacità delle imprese di scegliere in modo consapevole e penalizza soprattutto i pubblici esercizi.
La proroga concessa dal Governo va quindi letta anche come il tempo necessario per rendere operativi strumenti di trasparenza, più volte sollecitati dalle rappresentanze imprenditoriali.
Le imprese non mettono in discussione l’utilità delle polizze catastrofali: la crescente frequenza degli eventi climatici estremi ne conferma il valore. Ma l’Associazione ribadisce che l’obbligo deve essere equo, sostenibile e accompagnato da un mercato assicurativo funzionante.
Il rinvio al 2026, soprattutto per la ristorazione, è quindi un passaggio fondamentale per consentire alle imprese di adeguarsi in modo consapevole, evitando scelte affrettate e costi non giustificati. L’Associazione continuerà a monitorare l’evoluzione normativa e a supportare le imprese in questa fase di transizione.
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