Marzo 18, 2025
Luci e ombre nel quadro economico globale
Nel primo trimestre del 2025, la situazione economica globale presenta luci e ombre, mostrando segnali di rallentamento accompagnati da elementi di resilienza. Secondo il Rapporto Intermedio Marzo 2025 di OCSE, nonostante la tenuta della crescita economica mondiale nel 2024, le nuove previsioni segnalano un indebolimento delle prospettive. L'aumento significativo degli indicatori di incertezza legati alle politiche economiche e commerciali, alimentati dall'introduzione di nuove barriere da parte di numerosi Paesi, anticipa infatti una fase di crescita più lenta e meno robusta rispetto alle precedenti aspettative, accompagnata da un'inflazione persistentemente alta in molte economie. E in una recente intervista al The Sunday Times Ireland, Luis de Guindos, Vice-Presidente della BCE, fa notare che “l’incertezza dell’attuale contesto, è addirittura maggiore rispetto al periodo della pandemia. Ad esempio, le nostre proiezioni non includono il livello definitivo delle tariffe imposte dagli Stati Uniti e dai loro partner commerciali, poiché la situazione attuale è molto volatile”.
Inflazione e tassi
In Italia, l'inflazione registrata a febbraio dall'ISTAT si è attestata all'1,6%, in lieve aumento rispetto al mese precedente. È un incremento moderato che si inserisce in una situazione complessa, caratterizzata da stabilizzazione dei tassi d'interesse a breve termine, come evidenziato dall'ABI, e un rialzo dei tassi a lungo termine che può incidere negativamente sulla domanda di prestiti.
Produzione industriale e macchine utensili
La produzione industriale italiana (Istat), d'altra parte, mostra finalmente un segnale positivo, con un aumento del 3,2% a gennaio rispetto al mese precedente, anche se nel complesso del trimestre novembre-gennaio resta invariata. Tuttavia, il settore delle macchine utensili sta vivendo un momento importante di difficoltà, con la produzione che arretra ai livelli del 2008, secondo i dati dell'Osservatorio ASCOMUT realizzato da Format Research con Pierluigi Ascani (Titolare di Ricerca) e Vincenzo Albanese (Direttore di Ricerca). Il crollo della domanda, la contrazione degli investimenti e la perdita di fiducia delineano uno scenario difficile per la filiera industriale.
Commercio internazionale e dinamiche regionali
Nel commercio internazionale, (Nota sull’Economia Italiana di Istat) nonostante la crescita dell'export italiano che nel 2024 è stato diretto per oltre il 48% verso mercati extra-UE, più che per la Germania, la Francia e la Spagna, prevalgono aspettative negative, aggravate dalle crescenti tensioni geopolitiche e commerciali. Eurostat conferma un surplus commerciale europeo significativo con gli Stati Uniti e nel settore del ferro e acciaio. Ma è anche interessante la dinamica delle esportazioni delle regionali italiane (Istat), con il Centro e il Nord-est in crescita e il Nord-ovest e il Sud in calo.
Reddito e occupazione
Per quanto riguarda il reddito familiare, secondo Unioncamere, esso è cresciuto ovunque tra il 2021 e il 2023, con Milano che si conferma al vertice per reddito pro-capite, mentre rimane critica la situazione del Mezzogiorno, con Foggia in coda. Sul fronte occupazionale, Eurostat indica stabilità nella Ue, ma l’Italia è ultima in Europa per tasso di occupazione. È un dato che può essere letto alla luce delle statistiche Istat sul Mercato del Lavoro, dalle quali si vede come rallenti la crescita dell’occupazione, al record di 24 milioni di occupati, e diminuisce la quota di disoccupati che tornano a lavoro, che invece finiscono fra coloro che sono inattivi.
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