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L'outlook della settimana. Il punto al 15 novembre

Come di consueto, il punto sulle novità macro economiche della settimana, in collaborazione con Format Research.

Le previsioni economiche di fine autunno

Nelle previsioni economiche d’autunno della Commissione Europea, illustrate dal Commissario Gentiloni, viene fornito un quadro realistico della situazione in corso. “Dopo una prima metà dell’anno caratterizzata dalla solidità, l’economia dell’UE è ora entrata in una fase molto più difficile. Gli shock scatenati dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina lasciano il segno sulla domanda globale e rafforzano le pressioni inflazionistiche a livello mondiale. L’UE è tra le economie avanzate più esposte, a causa della sua vicinanza geografica alla guerra e della forte dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia. La crisi energetica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e grava sulla produzione. Nell’economia il clima di fiducia si è notevolmente affievolito”.

I Dati Istat ed Eurostat 

Intanto, come scrive Istat nella nota mensile sull’economia, l’elevata inflazione trainata dall’andamento dei prezzi dei beni energetici e l’intonazione restrittiva della politica monetaria nei principali paesi caratterizzano lo scenario internazionale, ponendo un freno alla crescita mondiale. Il Pil italiano ha mostrato un incremento più accentuato della media dell’eurozona, mentre la produzione industriale mostra una flessione di quasi due punti dopo la crescita che si era vista nei mesi precedenti. E leggendo la statistica di Eurostat sulla produzione industriale si può vedere che la produzione dell’area dell’Euro è invece in segno positivo con +0,9%.

La questione lavoro

Una delle questioni delle quali si è parlato di più in questi giorni in Italia è quella del lavoro, o meglio delle difficoltà di chi fa impresa di reperire le figure con le giuste competenze professionali. Secondo Unioncamere non arretra la difficoltà di reperimento che riguarda il 46,4% dei profili richiesti. E sono necessari quasi 4 mesi per la loro ricerca sul mercato. Si prevedono comunque 382mila assunzioni dalle imprese per il mese di novembre e 1,2 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio. 
 

Il contesto di difficoltà della ristorazione e del pubblico esercizio. 30mila imprese a rischio chiusura con la conseguente perdita di almeno 130mila posti di lavoro. Instabilità, insicurezza e preoccupazioni sono il tratto dominante di contesto: se la confortante ripresa del Turismo è stato un toccasana per l’economia del Paese, la guerra, la diffusione di nuove varianti Covid, i costi dell’energia e delle materie prime fuori controllo, il pesante ritorno dell’inflazione, proiettano l’ombra della recessione sul futuro, con , che andrebbero ad appesantire l’emorragia di occupati subita dal settore durante la pandemia. Trovarsi in crisi permanente significa dover prendere nuove decisioni, impone capacità di adattamento e di visione sul futuro, comporta essere sottoposti ad un continuo stress, individuale e collettivo.
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