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MERCATO DEL LAVORO IN “FORMA” A OTTOBRE

I dati Istat segnalano un aumento dell’occupazione (il tasso al 60,5% è un record dal 1977) e un calo della disoccupazione, al 7,8%. In diminuzione anche il tasso di inattività. Confcommercio: “bene l’occupazione, ma criticità per gli autonomi”.

1 dicembre 2022 

Numeri positivi a ottobre per il mercato del lavoro (link ai dati Istat in pdf): cresce il tasso di occupazione (60,5%, +0,2 punti su settembre), scende quello di disoccupazione (al  7,8%, -0,1 punti), cala il tasso di inattività (34,3%, -0,2 punti).

Occupati gennaio 2017-ottobre 2022, valori percentuali. Fonte: Istat

Per quanto riguarda l’occupazione, l'incremento è di  quasi 500mila unità rispetto allo stesso mese del 2021 e riguarda uomini e donne, dipendenti permanenti e ultracinquantenni. In calo, invece, nelle restanti classi di età, fra i dipendenti a termine e tra gli autonomi. Il tasso al 60,5% è un valore record dal 1977, primo anno della sere storica. Quanto alla disoccupazione, il numero di persone in cerca di  lavoro cala dello 0,4% (-8mila unità rispetto a settembre) tra i maschi e in tutte le classi d'età a eccezione dei 25-34enni, mentre la disoccupazione giovanile si situa al 23,9% (-0,2 punti).

Confcommercio: “bene l’occupazione, ma criticità per gli autonomi”

 

 

 

“Ottobre costituisce l’ennesima sorpresa positiva che proviene dall’economia italiana. Il buon andamento del mercato del lavoro negli ultimi due mesi, posto a sistema con il balzo della fiducia di novembre, apre nuove possibilità di tenuta dell’attività produttiva nella parte finale dell’anno in corso. Il numero di occupati è ai massimi storici e si conferma un’elevata partecipazione al mondo del lavoro, dato peraltro rappresentativo di un mix profondamente diverso da quello che conosciuto nello scorso decennio, in cui i disoccupati rappresentavano oltre il 10% della forza di lavoro.  In questo contesto uno degli elementi di criticità continua ad essere rappresentato dal lavoro autonomo che, a parte occasionali miglioramenti, continua a registrare una progressiva tendenza alla riduzione”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat.

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